Capire meglio UBER, AIRBNB &co

Sì perché passando un po’ di tempo in America si capisce meglio da che tipo di cultura siano nate queste attività.

Fate conto di vivere in una società dove comprare una casa più grande, con una o due stanze in più, anche se non ti servono, nella maggior parte dei casi è normale. Fate conto poi che i mezzi pubblici non siano come quelli europei, o almeno nelle piccole e medie città americane non sono allo stesso livello delle piccole e medie città europee.

Capire la sharing economy in USA

Spazio dedicato a Uber, Lyft e altri all’aeroporto di Cleveland

Fate anche conto che guidare è molto facile, il mercato è ampio, gli americani hanno la patente a 16 anni e le case (in piccole e medie città) non costano molto. O almeno non come in Italia… (qui è bene precisare che sono anche tutt’altro tipo di case, nella stragrande maggioranza dei casi).

Insomma questo per dire che di opportunità ce ne sono state a valanga, per chi è immerso in questo contesto. Anche senza business plan, anche senza Harvard è facile capire (si fa per dire, dietro uno schermo seduti in poltrona è tutto semplice) che c’è la possibilità di intercettare una domanda. O crearla.

Non sto qui a fare un pippone economico (anche perché non ne sono in grado!), ma solo per condividere un’impressione che questi grandi “Spazi Uniti d’America” (è il titolo di un libro) danno, alla luce di due fenomeni che hanno dato vita ad una nuova forma di economia.

Sono convinto che chi ha passato un po’ più della canonica settimana di vacanza negli USA può capirmi.

Ps: la foto in anteprima dell’articolo è di OuiShare.

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